Le falesie di Étretat

La notte di Rouen passa velocemente e cosi rigenerati da una bella dormita e da un’ottima colazione  risaliamo in macchina per spostarci ancora più a nord.
Spostarsi all’estremo nord francese significa vivere una realtà ben diversa rispetto a quella del centro. Infatti man mano che saliamo il paesaggio cambia. Ci lasciamo alle spalle i grandi centri per dare spazio a paesini piccolini circodanti dal verde più totale.
Ed è cosi che arriviamo nella bella Etretat.
Un tempo era un modesto villaggio di pescatori incastonato da due falesie che oggi sono il simbolo di questa città. Attualmente è una delle stazioni balneare più rinomate della nazione grazie alla sue immense spiagge ghiaiose.

Contrariamente da quanto ci aspettavamo, anche qui, d’estate, fa molto caldo soprattutto se si decide di fare il “tour” delle Falesie. Perchè se è vero che le più famose sono la falesia D’Aval e la falesia d’Amont, è anche vero che oltre queste due ce ne sono altrettante belle.
Infatti sotto un bel sole caldo decidiamo di parcheggiare la nostra macchina a ridosso della città (nel parcheggio che sale lungo la strada a sinistra del centro) per incamminarci sul sentiero dedicato alle falesie.
C’è molto strada da fare a piedi (più di 2 km) e questo perchè prima di arrivare alla prima falesia, dovrete costeggiare un immenso campo da golf dove le persone più altolocate della regione decidono di passare le loro giornate.
Dopo una ventina di minuti finalmente cominciamo a vedere quella che viene chiamata “Le pointe de la Courtine”, per l’appunto, la prima falesia di Etretat.

Da qui la vista è semplicemente magnifica. Distese d’acqua marina intervallate da lingue di sabbia che si allungano o spariscono a seconda della marea. E si perchè una delle peculiarità di queste terre è la marea che come vedrete poi a Le Mont Saint-Michel cambia molto velocemente.
Ci spostiamo verso est (sempre camminando per il sentiero) e ci rendiamo conto di come questa parte di costa sia in continuo mutamento. Perchè queste alte scogliere bianche sono continuamente soggette alla corrosione marina infatti è possibile vedere i segni del mare.

Rimaniamo senza fiato davanti a cotanta magnificenza e ci fermiamo a pensare a quanto sia incredibile la forza di madre natura.
Proseguendo il nostro giro arriviamo fin sopra la falesia d’Aval che è la più caratteristica. Da qui vediamo per bene tutto il paesino incastonato tra le scogliere: è cosi piccolo e raccolto che sembra quasi essere uscito da una fiaba. Tra le due falesie senza dubbio quella d’Aval è la più famosa e la più conosciuta e questo perchè ai suoi piedi c’è un elefante! Si avete capito bene un’elefante! O meglio, quello che sembra un dolce pachiderma perchè infatti se vi soffermate a vedere per bene vi sembrerà di scorgere un gigante elefante intento a bere in mare. Riuscite a vederlo?

Superata la scogliera dell’elefante decidiamo di scendere fin giù al paese perchè sarà l’ora, sarà la grande camminata ma sta di fatto che la pancia esigeva il suo pasto.
Il paesino è veramente pittoresco anche se non offre molto se non le tipice casette colorate tipiche di tutto il nord della Francia.
Presi dalla fame, vaghiamo per i vicoli della città in cerca di un bel ristorantino dove ricaricare le pile.
Per nostra fortuna troviamo il Lann-Bihoue, una creperie dove le gallettes non sono affatto male!

Il tempo stringe e l’ultima cosa che ci manca di questa mattinata è la visita alla chiesetta situata sopra la falesia d’Amount. Se siete fortunati la troverete aperta e avrete la possibilità di visitarla anche dall’interno ma se siete sfortunati, come lo siamo noi, vi toccherà accontentarvi di guardala da fuori! Peccato perchè ci sarebbe piaciuto sbirciare all’interno! Con l’amaro in bocca salutiamo le bianche scogliere torniamo in macchina, chiavi inserite, Mr. Tambourine alla radio e via tra 50 km ci aspetta Honfleur!

 

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