SHARM EL SHEIK

Questo è il primo post del blog, che non vuol dire che coincida con la mia prima avventura. Tutt’altro.
Sharm è stato il mio quinto viaggio al di fuori del territorio Italico e allora voi direte, perché iniziare con lei? Per capirne il motivo, basta tornare con la mente a Luglio 2005, giorno dell’attentato. Da lì, la vita turistica di Sharm è stata sempre un continuo dissolversi , fino ad arrivare al Dicembre 2016, quando, dopo l’abbattimento dell’aereo russo, il ministero italiano sconsigliava di partire per quella meta. E cosi si è assistito ad Hotel vuoti, negozi chiusi e poche persone che riempivano i locali della città. Noi ci siamo stati nel periodo di mezzo. Estate 2009, biglietto aereo Roma – Sharm el Sheik. Secondo viaggio intercontinentale. Sono le 14 e il volo è previsto per le 18. Pranzo veloce, check-in, imbarco bagagli e poi finalmente sull’aereo. 6 ore e 50 minuti di volo, linea Turkish con posto finestrino. Dopo due film, una merenda ed una cena ecco da lontano spuntare l’ex Ophira International Airport.
Ovviamente non ci aspettavamo di atterrare al J.F.K. di New York ma lo spettacolo che ci si presenta è alquanto curioso. Chiamare “aeroporto” quel posto è un complimento! Molto molto piccolo, controlli poco efficaci e personale scarso. Detto ciò, pronti per scendere dall’aereo, le hostess ci dicono che sono previsti 28 gradi. Non ci vogliamo credere, calcolando che sono le 00:40. Mettiamo piede fuori dall’aereo e la sensazione è quella di avere 100 phon puntati in faccia. Non è un caldo comune al nostro clima, è un caldo secco che non ti fa sudare! Prendiamo i bagagli e ci dirigiamo al parcheggio adiacente la struttura, dove ad aspettarci c’era il bus del villaggio. Ora, un consiglio che vi do, per esperienza personale, non vi mettete a fare i soliti Italiani, che elargiscono mance a tutti perché altrimenti a fine vacanza rischiate di aver speso più di quello che realmente avreste dovuto. Vi dico questo perché, l’autista del bus vi chiederà 5€ per caricare i vostri bagagli (cosa no prevista). Caricato tutto, si parte! Direzione Veraclub Queen Sharm. Il villaggio si divide in due zone: View Area (dove alloggiavamo noi) e Beach Area. Appena arrivati, nonostante l’ora tarda (01.45 n.b.) veniamo accolti da un ricco buffet di benvenuto a cui non si può dire di no! Sfamata la fame notturna, salutiamo tutti e ce ne andiamo nella nostra stanza.

  • GIORNO 1

Il risveglio al Queen Sharm è veramente piacevole, perché a darti il buongiorno sono gli uccellini che si posano sul terrazzino vista mare. Scendiamo nella sala ristorante e ad attenderci c’è un buffet che forse non ho mai visto in vita mia! C’è tutto quello che la cucina internazionale può offrire.
Fatta una sostanziosa colazione, raggiungiamo il gruppo nella Hall dell’Hotel. La prima tappa mattutina di oggi è : il memoriale de El Fanar.


Eh già perché il 3 gennaio 2004,un charter con 148 persone a bordo precipitò nelle acque del Mar Rosso, provocando 133 vittime francesi e 15 egiziane e il monumento è proprio un omaggio a queste persone. La struttura è formata da due parti, una simboleggiante le anime che volano in cielo e l’altra, formata da steli con su scritti i nomi delle persone defunte.
Superato questo momento riflessivo, continuiamo con il nostro tour e ci dirigiamo prima alla Moschea della Pace, di grande importanza storica e artistica, caratterizzata dall’esterno bianco e dall’interno dorato (è possibile visitarla negli orari non di preghiera) e  poi a “Sharm Vecchia”, vecchio centro turistico, oggi area della città in cui vivono gli egiziani e si trovano negozi di ogni genere.

Trascorriamo tutto il primo pomeriggio nella parte vecchia di Sharm, passando da un bazar ad un altro e perdendoci tra i vicoletti della città antica. C’è da dire che gli egiziani sono molto discreti, e ciò è dovuto al fatto che ormai sono abituati a convivere con queste flotte di turisti che invadono le loro terre.  Il caldo si fa sentire e proprio per questo abbiamo bisogno di bere. Secondo consiglio che vi do è quello di bere solo ed esclusivamente dalla bottiglie di acqua sigillate, per evitare sgradevoli sorprese con l’acqua corrente. Sono le 17 ed è ora di tornare al villaggio per concederci il primo bagno, immersi nella barriera corallina.

  • GIORNO 2

Anche per il secondo giorno la sveglia suona presto. Solita ricca colazione, solito appuntamento alla Hall ma questa volta ad attenderci ci sono 5 jeep : Dahab ci aspetta! Dahab è una piccola cittadina egiziana di circa 1300 abitanti, situata sulla costa sud-orientale della penisola del Sinai. Nata come piccolo villaggio di pescatori, adesso è un rinomato centro turistico e balneare che si affaccia sul Mar Rosso, a 100 chilometri da Sharm el-Sheikh, dalla quale dista circa un’ora di macchina.
Per arrivarci, abbiamo attraversato le famose montagne del Sinai. Lungo il tragitto, abbiamo effettuato una sosta in un tipico accampamento beduino, con cuscini a terra e tende per ripararci dal sole, la tipica oasi nel deserto dove avrete la possibilità di acquistare braccialetti fatti dalle bimbe locali.

Dopo aver salutato tutti nelle tende, riprendiamo la retta via. Arrivati a Dahab, è possibile sia effettuare  delle lunghe passeggiate lungo il Mar Rosso in groppa al dromedario (denominate cammellate) sia immergersi nelle profonde acque del Blue Hole. Noi abbiamo fatto sia la cammellata lungo la costa con i dromedari in fila come se fossimo una carovana, sia l’immersione nelle fredde acque della barriera.

Il Blue Hole è una “buco” formatosi nel mare profondo circa 123 metri ed è stato lo snorkelling piu’ incredibile ed emozionante della nostra vita! Appena ci siamo immersi siamo stati rapiti dai mille colori dei coralli e madreperle che compongono un reef perfettamente intatto, per poi tuffarsi nel blu piu’ profondo dove i raggi del sole che filtrano regalano uno scenario incredibile.Un’esperienza a dir poco fantastica dove ti senti in totale contatto con la natura che ti circonda. Purtroppo però questa voragine porta con se molte sciagure. A causa della sua profondità e dei lunghi tunnel sotterranei, molti subacquei hanno perso la vita ed è davvero agghiacciante vedere la parete rocciosa con i nomi di tutti i sub che non sono tornati a galla. Non a caso il Blue Hole è stato denominato il luogo d’immersione più pericoloso al mondo e il soprannome di “Diver’s Cemetery” (Cimitero dei sub), ma allo stesso tempo anche uno dei più belli.

  • GIORNO 3

Sveglia alle 10 e mattinata di “libertà”, niente escursioni fino alle 15. Ne approfittiamo per fare un po’ di snorkeling davanti al nostro hotel. Anche qui il tripudio di colori è incredibile! Peccato solo che non avevo un macchina subacquea per poter scattare delle foto. Rimaniamo in immersione per un’oretta, giusto il tempo per vedere il pesce palla, il pesce pagliaccio, il pesce leone, il pesce angelo, il pesce farfalla e cosi via dicendo! Stremati dalla nuotata, decidiamo di rilassarci nella piscina del resort, in attesa del pranzo.

Dopo un pranzo che vi lascio solo immaginare, riprendiamo nuovamente le jeep per dirigerci verso il Ras Mohamed (il parco nazionale). Per arrivare a Ras Mohammed bisogna oltrepassare una zona controlli, dove vi verrà controllato il visto egiziano in vostro possesso e poi via verso l’ ingresso del parco, passando sotto un bellissimo monumento fatto di rocce, simbolo del parco stesso. Arriviamo a una bellissima spiaggia e anche qui sessione di snorkeling : i fondali del parco sono magnifici, i pesci sono tantissimi e numerosi, e noi tutti insieme in gruppo nuotiamo in mezzo a loro. Ci lasciano il tempo di asciugarci un po’ al sole, e poi così in costume risaliamo sul nostro autobus. Altra sosta, questa volta per vedere la profonda spaccatura creata dal terremoto del 1960: una depressione terrestre lunga circa 10 metri e profonda 14 metri, piena d’ acqua salata. Molto particolare!

Risaliamo nel bus, e veniamo portati nel “Lago degli Innamorati” dove, a detta della guida, bisognava esprimere un desiderio e per farlo esaudire bisognava urlare per 3 volte la parola “abibi” (amore in arabo). Ovviamente da buon turista, ho urlato!

Ultima tappa della giornata, la classica tenda beduina, dove ci viene offerto del tè. Facciamo anche qualche acquisto nell’ improvvisato mercatino artigianale, prima di rientrare nel villaggio!
Non smetterò mai di stupirmi dell’ intraprendenza dei mercanti egiziani!
Per la terza sera, decidiamo di fare qualcosa di diverso, visto che le sere prima siamo rimasti nel resort ad assistere allo spettacolo nell’arena. Ce ne andiamo a Naama Bay, il quartiere moderno e commerciale di Sharm el Sheikh. Prendiamo un taxi. Terzo consiglio che vi do è quello di non spaventarvi dei tassisti egiziani, perché sono tutti matti e corrono come folli. La cosa importante è concordare il prezzo prima di partire, se il locale prescelto è fuori-mano, potete chiedere al tassista di aspettarvi per l’intera serata. Il centro cittadino di Sharm è molto interessante, ma non così movimentato come Naama. A Naama Bay si trovano moltissimi negozietti di souvenirs, graziosi caffè tipicamente egiziani e diversi ristorantini tipici aperti fino all’alba. Inoltre ci sono molte discoteche famose quali lo Sharm Panorama, l’Hard Rock Café e il Little Buddha. Anche qui avevamo paura della dissenteria, quindi abbiamo evitato cocktail con ghiaccio preparati dai locali e ci siamo affidati alla buon vecchia Coca-Cola.

  • GIORNO 4 

Il giorno numero 4 è dedicato al totale relax, niente escursioni, niente uscite, nulla di nulla. Non per scelta nostra ma perché è Sabato e nel villaggio c’è il cambio di ospiti. Quindi decidiamo di starcene la mattina in piscina, dove alle 11 ti viene servita sempre pizza calda e il pomeriggio nuovamente insieme ai pesciolini della barriera. La sera siamo rimasti in camera, perché all’arena ripetono nuovamente lo spettacolo di benvenuto per i nuovi vacanzieri.

  • GIORNO 5

Il giorno 5 torniamo all’azione! Questa volta con la motorata nel deserto. Una lunga traversata nel deserto del Sinai, si proprio quello dove Mosè ricevette i comandamenti. In sella ai nostri Quod, corriamo per lungo e largo in questa immensa distesa di sabbia. Siamo in tanti e grazie ad esperti del luogo ci muoviamo in perfetta fila indiana. Certo non raggiungiamo velocità eccessive ma per essere su quel terreno anche i 60/70 Km/h si fanno sentire. E’ una lunga camminata che ci porta diritti dentro un’accampamento di beduini dove, come sempre, ci viene offerto dell’ottimo te caldo. Sembra un paradosso, e questo ci viene spiegato dai proprietari della tenda, ma per sfuggire al gran caldo desertico bisogna coprirsi per bene e bere cose calde, cosi da far abituare il corpo a temperature elevate. C’è tanta povertà lì e lo si denota dalla moltitudine di bambini che vengono ad abbracciarti con la speranza di venderti qualcosa. Ovviamente noi facciamo il nostro, comprando bracciali qua e là. Un piccolo gesto per noi ma un grande regalo per loro. L’escursione dura in totale 3 ore e terminata torniamo al nostro villaggio.

  • GIORNO 6

Ultimo giorno. Niente escursioni, niente spostamenti, nulla di nulla. Solo tanto sole e bagni in mare. Cosi trascorriamo le ultime ore nella stupenda Sharm. Una Sharm che ci ha regalato tanto, ci ha fatto scoprire un mondo, a noi sconosciuto, una cultura particolare, fatta di ricchezza e di povertà. Entrare in contatto con persone che non hanno nulla e che si accontentano di poco, ti fa capire quanto tu sia fortunato. E poi i colori, i profumi, l’atmosfera. Ricorderò per sempre questi giorni fatti di sole, mare ed esperienze vissute in prima persona. Mentre attendevamo il bus, nell’hall del villaggio, un vacanziero si avvicina a noi e pronuncia questa frase “Tutto passa, niente resta”. Ed è proprio vero perché come tutte le cose belle, prima o poi arriva la parola fine. Ma non per Sharm, perché la sua bellezza resta. E vederla ora, massacrata dai media che la dipingono come un posto di guerra, fa male. Un turismo che sta scomparendo, in uno dei posti più belli del mondo. Sharm è altro. Non date retta a quello che vi dicono in tv. Sharm è viva. Se ne avessi la possibilità, ci tornerei anche domani. Perché Sharm ti colpisce e poi ti rapisce. Buona fortuna Baia dello Shaykh, che tu possa tornare a splendere come nel passato!

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