Anversa in 24 ore

Se ieri la sveglia era fissata per le 7.30, quella di oggi batte ogni record di sempre: ore 7.00!
Nuvole grigie e leggera pioggia riempiono il cielo di Bruxelles, l’aria è fredda e per le strade non c’è nessuno. Si sente solo qualche uccellino qua e là. Con gli occhi gonfi di sonno ci dirigiamo alla stazione, lì c’è il treno per Anversa che ci attende: è accogliente, con colori caldi e sedili in pelle che rendono il viaggio ancor più piacevole. Facciamo colazione con le prime cose che troviamo: succo di frutta e cornetto. In quei 44 minuti da Bruxelles ad Anversa, ne approfittiamo per recuperare un po’ di sonno perso ma non facciamo in tempo a chiudere gli occhi, che dagli altoparlanti del vagone sentiamo la parola : Antwerpen. In fretta e furia, ci risistemiamo e ci copriamo a dovere perché le gocce sul vetro, non lasciano nulla all’immaginazione. Appena scesi dal treno, rimaniamo a bocca aperta per lo spettacolo che ci si palesa davanti: la stazione è davvero stupenda! L’edificio è stato costruito tra il 1895 e il 1905 per sostituire il precedente capolinea della linea Bruxelles-Malines-Anversa. Ogni aspetto della stazione esprime ricchezza, monumentalità, imponenza, nessun dettaglio è stato tralasciato: addirittura il viadotto che dalla stazione porta verso l’esterno della città è una struttura notevole, ricca di pinnacoli e decorazioni, opera dell’architetto locale Jan Van Aspegren.

Furono impiegate venti diverse varietà di marmo per lo scalone, fiore all’occhiello dell’edificio, che conduce nella hall, dove sei statute recanti i simboli dell’industria e del commercio puntellano le pareti. La cupola si staglia per 75 metri d’altezza e sulla facciata laterale due leoni rampanti bronzei reggono una grande versione dello stemma del Belgio coronato: per dare un’idea delle dimensioni, il singolo leone è lungo circa due metri e la corona oltre uno. Ovviamente passiamo buona mezz’ora a fare foto. Anche perché fuori la pioggia non sembra intenzionata a smettere.
Finalmente, tra le vetrate della stazione, si intravede qualche, flebile, raggio di sole che ci fa ben sperare. Decidiamo di uscire. L’aria è più pungente di quella di Bruxelles ma noi siamo temerari e di certo non ci spaventa un po’ di freddo! Cosi ci mettiamo in marcia sulla Sint-Jacobsmarkt, la strada principale che porta al Grote Markt, la piazza del mercato nonché la piazza principale della città. C’è da camminare abbastanza, quasi 30 minuti ma poi veniamo ripagati da un gran bello spettacolo! Eh già perché come tutte le principali piazze delle città fiamminghe anche quella di Antwerpen, rispecchia i canoni tipici : forma quadrangolare dove si affacciano i principali monumenti cittadini, in uno scenario costituito da un susseguirsi di architetture ora gotiche e ora rinascimentali. Al centro della piazza c’ è la celebre Fontana di Brabone, del 1887, dedicata al leggendario fondatore della città. Tutto il lato occidentale è occupato dal Municipio di Anversa, splendido esempio dell’Architettura rinascimentale nelle Fiandre. Il lato sud è dominato dall’alto campanile della Cattedrale di Nostra Signora.

Anche Grote Markt è vestita a festa. Chioschi, alberi di natale, pista di pattinaggio, addobbi in ogni dove…insomma, anche qui, si respira l’aria della festa più bella dell’anno. Ovviamente non poteva mancare la classica sosta waffels! Ricaricate le energie continuiamo la nostra esplorazione. La lonely planet consiglia: Het Steen.
L’Het Steen è il castello medievale della città, eretto all’incirca tra il 1200 e il 1225 e rimodellato nella forma attuale nel XVI secolo sotto l’impero di Carlo V. È il più antico edificio della città.Nel corso dei secoli, il castello ha assolto varie funzioni: fu la residenza del margravio di Anversa e, per cinque secoli (1303-1827),fu adibito a prigione. Inoltre, ha ospitato al suo interno per oltre cinquant’anni (1952-2008) il museo nazionale della navigazione. Oggi l’interno non è visitabile perciò lo si può ammirare solo dall’esterno.

Superato il castello ci ritroviamo lungo la sponda destra del fiume Scheda. Oggettivamente non c’è un granché, cosi decidiamo di tornare indietro e cercare un posticino dove poter mangiare un pasto caldo. Troviamo una Wi-fi libera e ci mettiamo su TripAdvisor. Ce ne sono tanti di ristoranti tipici fiamminghi ma quello che ci ha colpito di più è stato il De Grotte Witte Arend .
Situato nei pressi del centro di Anversa ed esattamente alla via Reyndersstraat, il De Grotte è un locale caratteristico ubicato all’interno di un complesso monastico del diciassettesimo secolo. E’ un’autentica birreria (nella lista si può scegliere tra la bellezza di 119 tipi differenti di birra, ognuna servita nel suo apposito boccale) che si fonde alla ristorazione tanto da poter gustare piatti tipici fiamminghi preparati ad arte. Il proprietario gentilissimo e prodigo di consigli sia sul cibo che sulla scelta delle meravigliose birre locali ci consiglia la carbonada, spezzatino cotto nella birra semplicemente strepitoso ed un piatto a base di maiale, anche questo superlativo, il tutto accompagnato da due bei boccali di De Koninck.

La giornata volge al termine, alle 17.15 ci aspetta il treno di ritorno. Cosi, stanchi e provati dal freddo, torniamo a rimirare la magnificenza della stazione seduti sulla banchina. Un po’ di tristezza sale sui nostri volti perchè pensiamo all’indomani, che sarà l’ultimo giorno in terra fiamminga….


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