Il Climate Clock segna una scadenza ben precisa: 2027. Anno secondo il quale, se non si agisce preventivamente, segnerà la fine del nostro pianeta.
Il “Climate Clock” è un orologio digitale comparso sulla parete del grattacielo Metronome a Union Square, New York.
La funzione di questo orologio? Quella di ricordarci quanto tempo ci rimane prima che l’umanità vada incontro a un’irreversibile emergenza climatica. Il countdown non è solo perché ad accompagnarlo c’è anche una scritta molto chiara: “The Earth has a deadline”.
Sono anni che scienziati ed esperti fanno di tutto per far capire al mondo che bisogna stare attenti prima di arrivare al punto di non ritorno. Infatti stando ai vari studi effettuati si evince che se le temperature superassero i 1,5 / 2 gradi centigradi avremmo un pianeta completamente devastato da incendi, siccità, scarsità d’acqua, tifoni, trombe d’aria toccando zone mai colpite prima.
La temperatura media del pianeta sta aumentando tanto da essersi già innalzata di circa 1 grado rispetto all’era preindustriale, e il dato sconfortante è che è destinata a salire ancora a causa dei gas serra che abbiamo già emesso, che contribuiranno ad incrementare la concentrazione di CO2 in atmosfera nei prossimi anni.
Tornare indietro è impossibile. L’unica speranza che abbiamo è quella di poter limitare l’aumento a 1,5 °C, consapevoli delle conseguenze negative alle quali siamo comunque destinati ad andare incontro.
Il countdown avrà termine il primo gennaio 2028, ovviamente parliamo di una data simbolica che si determina sulla base di studi climatici eseguiti da esperti dell’Onu e di altri gruppi di ricerca.
L’opera è stata realizzata da due artisti americani, Gan Golan e Andrew Boyd. L’idea dell’oroglogio nasce a seguito di una richiesta esplicita dell’attivista Greta Thunberg che aveva esplicitamente chiesto ai due statunitensi di realizzare per lei un orologio portatile che segnasse lo scorrere del tempo restante al nostro pianeta.
